Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews 04/04/20)
Per un periodo non breve la priorità resta evitare i contatti interpersonali per cercare di spezzare la diffusione del virus. È un sacrificio più che compensato dall’evitare una crescita ulteriore dei morti, già tantissimi, e per consentire alle strutture sanitarie, soprattutto agli ospedali, di fronteggiare l’aumento dei ricoveri per Covid-19, in particolare lo stress delle terapie intensive, con pesanti conseguenze e morti tra i medici, gli infermieri e il resto del personale. Al termine dell’emergenza si dovrà fare il punto sul futuro del sistema sanitario italiano, che ha retto, ma con un carico altissimo sul personale ed ha mostrato carenze strutturali e serie difficoltà. Il sistema sanitario deve essere pubblico per garantire piena attuazione all’articolo 32 della Costituzione, mentre in alcune regioni come la Lombardia lo spazio dei privati è cresciuto fino a ricevere il 40% delle risorse pubbliche. Il settore privato ha contribuito ben poco e in ritardo all’impegno contro la pandemia, perché la sua essenza è occuparsi di ciò che può dare profitto, mentre il sistema sanitario pubblico ha l’obiettivo di garantire livelli di assistenza e cura per tutti, emergenze comprese.
Occorre un sistema pubblico nazionale ... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews 28/03/20)
La pandemia del corona virus non è risolta. Va bene scrutare i dati per scorgere un miglioramento, purtroppo l’Italia resta il paese europeo più colpito, seguito dalla Spagna. Attenzione e risorse vanno concentrate sull’obiettivo di sconfiggere questo nemico che sta mettendo a durissima prova il nostro paese. La vita è la priorità assoluta, tuttavia le misure per fermare la diffusione del virus portano danni serissimi all’economia, con conseguenze sulle imprese, sull’occupazione, sui redditi. Difficile per ora una stima precisa delle risorse necessarie per rimettere in piedi l’Italia, ci vorranno tanti soldi. Pensiamo al decreto Cura Italia, in conversione alle Camere. All’inizio si parlò di 3,6 miliardi di euro usando la flessibilità concessa dalla Commissione, poi ci si è resi conto che l’emergenza ha bisogno di ben altre risorse e il finanziamento è cresciuto a 12 poi a 17 miliardi, questo è il finanziamento del decreto entrato nel Consiglio dei Ministri, all’uscita erano diventati 25. E non è finita qui, a dimostrazione che il costo dell’emergenza sanitaria è enorme e la ripresa avrà bisogno di risorse ingenti.
È preoccupante che parte delle istituzioni europee siano incapaci di comprendere la gravità della situazione, mettendo a rischio la tenuta stessa dell’Unione... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews 21/03/20)
La battaglia contro il corona virus non è finita. È sperabile che le misure consentano di bloccare i contagi, ma il successo finale ha bisogno di individuare cure efficaci per tutti i pazienti, come è avvenuto con pandemie precedenti, in sinergia con i paesi che possono fare la differenza per trovare cure innovative, fino alla produzione di un vaccino per prevenire questa malattia. Questo richiede tempo. Oggi la priorità è curare al meglio tutti per avere il tempo di arrivare a soluzioni più strutturali. Il sistema sanitario italiano ha confermato buone qualità e potenzialità, malgrado la cura dimagrante che ha portato in 10 anni a tagliare 37 miliardi di euro e 71.000 posti letto. La corsa a creare posti letto è la critica più feroce alla faciloneria dei tagli del passato e non si spiega con la sola emergenza. Quei tagli rendono oggi più difficile, al limite dell’impossibile, affrontare sfide come quella del corona virus. Recentemente è stato consentito di andare in pensione a migliaia di medici e infermieri esperti, senza prevedere con anticipo la loro sostituzione, facendo anche un enorme regalo di competenze alle strutture private. Il numero di posti letto per abitanti in Italia è uno dei più bassi in Europa. Il personale è diminuito in modo impressionante, sono cresciute forme di affidamento esterno della cura della salute e di servizi, come si trattasse di riparare biciclette rotte. La disponibilità di mezzi e tecnologie nelle strutture sanitarie, ospedali compresi, non sono state al passo, per di più sono sottoutilizzate, favorendo il settore privato.
La sanità è da tempo oggetto di riduzione della spesa ... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews 14/03/20)
Le affermazioni della Presidente della Bce sono state devastanti per l'Italia – sul crollo della borsa e sull'aumento dello spread tra Btp e Bund tedeschi - e per lo scivolone delle borse europee che hanno perso 800 miliardi di euro. Un disastro economico che va sanzionato.
Ha fatto benissimo il Presidente della Repubblica Mattarella a reagire con durezza chiedendo all'Europa di farsi carico del sostegno all'Italia, che subisce in questa fase le conseguenze più pesanti dal corona virus, che in futuro potrebbe mettere in crisi altri paesi, come ha ricordato Angela Merkel che ha paventato un possibile contagio per decine di milioni di tedeschi... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews 07/03/20)
Un rinvio tormentato del giorno del referendum. Dopo tante incertezze il Governo ha deciso il rinvio del referendum costituzionale. La richiesta è stata avanzata in modo corale dai Comitati per il No perché era evidente da tempo che in una parte importante dell’Italia non si poteva svolgere la campagna elettorale, facendo venire meno la condizione fondamentale di ogni appuntamento elettorale: la possibilità di organizzare e diffondere i diversi punti di vista in vista del voto finale. Ancora non conosciamo la nuova data del referendum costituzionale, in pratica la situazione è sospesa. La novità è che Conte ha dichiarato che consulterà i vari Comitati referendari... Continua a leggere...
L'epidemia di coronavirus dovrebbe consigliare al Governo un rinvio del voto del 29 marzo per consentire ai cittadini che oggi non possono esercitare il diritto di riunirsi insieme di partecipare pienamente alla campagna elettorale... Continua a leggere...
(articolo su Sinistra Sindacale di Alfiero Grandi)
Alle ragioni del No - già ben illustrate da Alfonso Gianni - mi limito ad aggiungere che il taglio del parlamento del 37% è grave in sé, in quanto scarica su Camera e Senato le contraddizioni, gli errori, i ritardi e i problemi non risolti di un intero assetto istituzionale - a partire dal governo. Che non trova di meglio che intaccare pesantemente la credibilità e il ruolo di un architrave come il Parlamento, che deve rappresentare lo snodo essenziale della rappresentanza dei cittadini. La motivazione dei costi è semplicemente ridicola. Per dimostrare un risparmio hanno dovuto arrotondare verso l’alto il totale e moltiplicare per 10 anni, un trucchetto da baraccone... Continua a leggere...
(articolo del 18/2/20 di Alfiero Grandi su IL RIFORMISTA)
Il governo ha fissato una data molto ravvicinata per il referendum costituzionale. Ha prevalso la convinzione che potrebbe essere un pericolo […] [scarica file in pdf]
LEFT N. 03 | 14 febbraio 2020 Ma quale risparmio sui costi, vogliono solo l’uomo forte di Alfiero Grandi […] [scarica file in pdf]
Nell’articolo sul manifesto (8 febbraio), Fabio Vander solleva diversi problemi sul referendum costituzionale. Allarme condivisibile. Se si cambia la Costituzione per consentire un accordo di governo ci si avvia su una china pericolosa. Eppure non hanno reagito esponenti della sinistra che avevano definito la Costituzione la più bella del mondo. Né altri che l’avevano definita un bene comune, da tutelare per il bene della democrazia in Italia. Eppure nel 1939 la Camera è stata in abolita dal fascismo che ne ha fatto un organo del regime. Il parlamento è stato riconquistato dopo la vittoria sul nazifascismo, con l’elezione della Costituente, che ha consentito alle donne di votare per la prima volta, e con la Costituzione, che ha al centro il parlamento come lo conosciamo oggi. Curiose le posizioni in campo. La destra, che oggi sbraita, ha approvato il taglio del parlamento perché ha ceduto al richiamo della foresta dell’antipolitica. Prima la Lega al governo, poi Fratelli d’Italia e Forza Italia... Continua a leggere...
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