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Niente stangate sul catasto
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  18/05/2007  12:26:28, in Catasto, letto 2266 volte

Intervista di Antonio Troise per il Mattino

La revisione non porterà più tasse

Meno ICI ma dal 2008. Con una cancellazione completa solo per le prime case localizzate in periferia e non più grandi di 90-100 metri quadri. Un parametro, spiega nell’intervista, il sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi, concordato fra i partiti della maggioranza. E che potrebbe entrare nel disegno di legge delega sul riordino della tassazione sulle rendite finanziarie. Prima, però, il governo metterà mano al catasto e alla revisione degli estimi. «Un’operazione che non comporterà un aumento delle imposte», assicura Grandi. Ma che sarà inquadrata nel più generale processo di federalismo fiscale che, proprio ieri, è stato al centro della Conferenza dei governatori.

La riforma del catasto preoccupa non poco i piccoli proprietari che temono un aumento delle imposte.

 «Non hanno motivo per esserlo. Il decentramento del catasto non ha nessuno effetto sulle tasse. Ma ha solo l’obiettivo di avere una fotografia realistica del patrimonio immobiliare. È anche un primo passo verso la revisione degli estimi. L’idea è costruire un sistema che avvicini gli estimi al valore reale di mercato. Partendo dal metro quadro e non dal vano. E prevedendo una serie di parametri sul modello di quelli utilizzati per il calcolo dell’equo canone. Si terrà conto della posizione, della manutenzione, dello stato generale dell’immobile».

Ripeto la domanda: tutto questo non farà lievitare le imposte a carico dei proprietari?

«No. La riforma degli estimi non dovrà dare aumenti di entrate. Ci sarà solo un riequilibrio fra i diversi valori. Non ci saranno più famiglie che vivono in periferia che pagano più lei di quelle che abitano in un immobile di lusso nel centro storico. C’è qualcuno che in questi anni ha pagato troppo poco e altri che invece hanno versato più tasse di quanto dovuto».

Ma quando sarà cancellata l’Ici sulla prima casa?

«Non parlerei di cancellazione ma di riduzione. E pensiamo anche ad una detrazione di imposta per chi paga un affitto».

Ma come vi muoverete per ridurre l’Ici?

«Saranno esentati solo i proprietari di una casa di 90-100 metri quadri, una famiglia composta da persone che lavorano in un quartiere di periferia di una grande città. Il che significa abolire l’imposta per chi oggi paga un’Ici fra i 250 e i 300 euro l’anno».

Torniamo al federalismo fiscale. Uno dei nodi è il fondo perequativo: deve essere alimentato direttamente dalle Regioni o dallo Stato?

«Io penso che la cosa migliore sia quella di avere una sorta di terzo incomodo. Perché temo che nel rapporto diretto fra le regioni possano crearsi inutili tensioni».