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.::Pubblicato in data: 05/02/2025 in Nucleare, letto 20 volte
(articolo di Alfiero Grandi e Massimo Serafini su Il Manifesto il 5/2/2025) Durante 3 anni di guerra in Ucraina si è più volte materializzato il rischio di un disastro nucleare se un ordigno avesse colpito la centrale di Zaporizhzia. Eppure il governo Meloni vuole costruire nuove centrali in Italia, malgrado il referendum popolare del 2011 abbia bocciato con il 94% il nucleare civile. Le argomentazioni con cui giustifica questa scelta sono per lo più false. Non è vero che i reattori di piccola dimensione siano già operativi, nel mondo, ne risultano solo 3 a carattere sperimentale. Non è vero che questi reattori sono di nuova generazione. Anche durante la campagna referendaria del 2011 il governo Berlusconi chiedeva voti raccontando che era un nucleare sicuro. L’abitudine a mentire dei governi di centro destra si conferma. Non è vero che si sceglierà la tecnologia più adatta come afferma il ddl del Ministro dell’ambiente perché oggi è disponibile solo il nucleare da fissione, lo stesso bocciato dai referendum del 1987 e 2011. Non sono veri i tempi scritti nel ddl sottoposto al consiglio dei Ministri, perché attuare la legge in 24 mesi dall’approvazione non è possibile, visto che bisognerà pur mettere in conto il dissenso popolare nei siti in cui verrà prevista la costruzione delle centrali e il possibile referendum abrogativo sulla legge. La decantata possibilità di scegliere centrali (relativamente) piccole distribuite nel territorio, moltiplica solo i rischi e la militarizzazione dei territori... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 24/01/2025 in Politica, letto 39 volte
articolo del 24 gennaio 2025 su Domani
.::Pubblicato in data: 09/01/2025 in Politica, letto 44 volte
Referendum, occasione contro l'astensionismo
Lettera di Alfiero Grandi al direttore de Il Manifesto (9 gennaio 2025)
Caro direttore, i referendum abrogativi su cui si pronuncerà a breve la Corte costituzionale possono essere un importante antidoto contro l'astensionismo.
Sull'autonomia regionale differenziata la Cassazione (12/12/24) si è espressa per l’ammissibilità del referendum abrogativo, ma non tutti hanno letto argomentazioni e conclusioni che un collegio di 25 magistrati e funzionari della Cassazione ha condiviso.
Il collegio chiarisce che è suo compito valutare se sono state introdotte nella legge Calderoli modifiche tali da precludere la consultazione popolare e il giudizio conclusivo è che questo non è avvenuto e il referendum si può fare. Questo giudizio tiene già conto delle censure e delle riscritture imposte dalla sentenza 192/24 della Corte costituzionale... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 23/12/2024 in Politica, letto 54 volte
(www.scrisciarossa.it - 23 Dicembre 2024)
Vale la pena di insistere sulle ragioni che spingono a chiedere il referendum abrogativo sulla legge 86/24 (Calderoli), la cosiddetta “autonomia differenziata”. Il governo Meloni ha appaltato al Ministro Calderoli la legge sull’autonomia regionale differenziata e non vuole prendere atto della sentenza 192 del 3-12-24 della Corte costituzionale e delle sue conseguenze. Se l’avesse fatto avrebbe potuto proporre l’abrogazione di quanto resta della legge, consentendo così una discussione in parlamento senza i condizionamenti degli errori fatti. Purtroppo questo governo è incapace di ammettere errori e di cercare un confronto serio in parlamento e con la società. Senza cancellazione la legge continua ad esistere, pur menomata dalla sentenza della Consulta, come del resto ha riconosciuto la Cassazione. La Corte costituzionale con la sentenza 192 ha chiarito che nessuna interpretazione degli articoli 116 c.3 e 117 della Costituzione è possibile contraddicendo i principi fondamentali della Carta, come ha fatto la legge Calderoli. In pratica la sentenza ha interpretato questa parte del titolo V alla luce dei principi generali della Costituzione, ad esempio chiarendo che l’Italia è una e indivisibile e quindi i diritti garantiti dalla Carta ai cittadini debbono essere gli stessi, senza distinzione di regione o altro. L’unità nazionale va salvaguardata e questo riguarda sia lo stato che le regioni, oltre che i comuni che tuttavia sono compressi dalla legge Calderoli in un ruolo subalterno. Che cosa ha detto la Corte CostituzionaleLa sentenza 192 ha riconsegnato al parlamento il ruolo fondamentale che gli affida la Costituzione, tanto più se si tratta di decisioni che riguardano i diritti fondamentali, a partire dai Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) che non possono in alcun modo essere sequestrati dal governo, per di più senza criteri espliciti di delega decisi dal parlamento. Meno che mai il parlamento può essere obbligato ad approvare una legge senza poterla modificare, magari ... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 13/12/2024 in Politica, letto 58 volte
(www.editorialedomani.it - 13 Dicembre 2024)
La sentenza della corte di Cassazione ammette il referendum interamente abrogativo sull’autonomia regionale differenziata (legge Calderoli 86/24), invece ha accantonato quello parziale. È un passo importante verso il referendum. Manca il giudizio della Corte costituzionale che arriverà verso metà gennaio […] [scarica file in pdf]
.::Pubblicato in data: 02/12/2024 in Politica, letto 74 volte
MICRO OMEGA (Rossella Guadagnini - 02 Dicembre 2024)
Per il vicepresidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale una competizione tra Regioni nuocerebbe al lavoro, all’ambiente e alla competitività delle imprese.
Abbiamo chiesto ad Alfiero Grandi, vicepresidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, quali vie a suo parere si possono intraprendere dopo il pronunciamento della Consulta sulla legge Calderoli in materia di Autonomia differenziata.
Dato il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’incostituzionalità dell’Autonomia differenziata, possiamo dire che la situazione è simile a quella che precedette il referendum sul legittimo impedimento?
Sì. In occasione del referendum del 2011, ad esempio, si pose un problema analogo a quello che si pone ora, dopo l’annuncio della Corte Costituzionale che anticipa la sentenza in cui sono individuati ben sette rilevanti punti di incostituzionalità nella legge Calderoli sull’Autonomia Regionale differenziata e che ha dettato la corretta interpretazione delle norme alla luce della Costituzione, non solo degli articoli 116 e 117... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 02/12/2024 in Politica, letto 44 volte
MICRO OMEGA (Rossella Guadagnini - 02 Dicembre 2024)
Per il vicepresidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale una competizione tra Regioni nuocerebbe al lavoro, all’ambiente e alla competitività delle imprese.
Abbiamo chiesto ad Alfiero Grandi, vicepresidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, quali vie a suo parere si possono intraprendere dopo il pronunciamento della Consulta sulla legge Calderoli in materia di Autonomia differenziata.
Dato il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’incostituzionalità dell’Autonomia differenziata, possiamo dire che la situazione è simile a quella che precedette il referendum sul legittimo impedimento?
Sì. In occasione del referendum del 2011, ad esempio, si pose un problema analogo a quello che si pone ora, dopo l’annuncio della Corte Costituzionale che anticipa la sentenza in cui sono individuati ben sette rilevanti punti di incostituzionalità nella legge Calderoli sull’Autonomia Regionale differenziata e che ha dettato la corretta interpretazione delle norme alla luce della Costituzione, non solo degli articoli 116 e 117... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 27/11/2024 in Politica, letto 91 volte
(www.scrisciarossa.it - 27 Novembre 2024)
La Corte costituzionale chiarisce nel comunicato – che precede il deposito della sentenza sulla legge sull’autonomia regionale differenziata – che non ritiene questa legge (86/24 Calderoli) del tutto incompatibile con la Costituzione ma ne sanziona pesantemente 7 punti giudicati incostituzionali e ricorda dei principi fondamentali a cui le correzioni e l’attuazione della legge dovranno uniformarsi, ad esempio il ruolo del parlamento che potrà cambiare il merito di eventuali intese governo/regioni.
Le censure della Corte sono pesanti, aprono vuoti importanti nella legge voluta dal governo, ma targata Lega, e approvata senza ascoltare critiche e osservazioni. Al punto – va ricordato – che il testo uscito dal Senato è stato confermato dalla Camera senza cambiare un virgola, un’imposizione che colpisce seriamente il ruolo del parlamento.
Quindi la legge è monca ma tuttora in vita, anche se sostanzialmente inapplicabile senza le modifiche che la Corte ha chiesto. Calderoli e la maggioranza hanno scelto di sminuire (inutilmente) la gravità delle censure della Corte, vantando una sostanziale approvazione e così confermando che la legge vive. Perché mai dalla sentenza dovrebbe conseguire l’impossibilità di effettuare il referendum interamente abrogativo?... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 15/11/2024 in Politica, letto 103 volte
(www.collettiva.it 15 novembre 2024) La Corte costituzionale ha parzialmente bocciato la legge Carderoli, per eliminarla completamente serve il voto referendario. Bisogna mobilitarsi subito per portare alle urne 25 milioni di cittadini e cittadine Avevano ragione quanti insistevano che la legge 86/24 sull’autonomia regionale differenziata, voluta dalla Lega, ha profili di incostituzionalità. Ricordiamo l’aggressione alla Presidente Todde perché aveva sollevato l’incostituzionalità di norme della legge Calderoli che prevede che le Regioni a statuto speciale (stabilite con legge costituzionale) possano chiedere nuovi poteri, come le altre mentre sono regolate dalla Costituzione. Un sotterfugio di Calderoli per avvicinare le regioni autonome regolate da norme costituzionali a quelle ordinarie, vero traguardo della Lega, ricorrente nei discorsi di Zaia. La Corte costituzionale ha ritenuto non complessivamente incostituzionale la legge, ma ne ha “affondato” 7 punti decisivi come richiesto da Campania, Puglia, Sardegna, Toscana. Per valutazioni approfondite dobbiamo attendere che la sentenza della Corte Costituzionale sia nota integralmente, per ora accontentiamoci della sintesi che afferma chiaramente che la legge Calderoli... Continua a leggere...
.::Pubblicato in data: 15/11/2024 in Politica, letto 108 volte
(www.ilmanifestoinrete.it 15/11/2024) Sull’autonomia regionale differenziata (legge Calderoli 86/2024) c’è attesa per il pronunciamento della Corte sui ricorsi presentati da 4 regioni sulla sua incostituzionalità che arriverà nelle prossime settimane, ma non tutto è fermo, come dovrebbe essere, in attesa della sentenza. Anzi, Calderoli sta puntando a creare fatti compiuti, insieme ai sodali leghisti Zaia e Fontana, per frenare l’impatto delle decisioni della Corte sulla legge e in vista del referendum abrogativo la cui l’ammissibilità verrà decisa a gennaio. Non a caso Giorgia Meloni ha fatto due tentativi, per fare eleggere un suo candidato nella Corte costituzionale per influire direttamente sulle sue decisioni. Tentativi falliti ma che hanno reso evidente il disegno di mettere sotto controllo anche gli organi di garanzia costituzionale coe la Corte e il CSM, stravolgendo l’equilibrio costituzionale del 1948... Continua a leggere...
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