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Le misure a favore delle imprese rischiano una battuta d’arresto per l’atteggiamento dell’opposizione
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  12/07/2007  13:21:46, in Economia, letto 1899 volte
In occasione dell’esame sugli emendamenti fiscali al decreto legge, che contiene interventi finanziari urgenti, l’opposizione ha deciso di non partecipare al voto in commissione Finanze. Premesso che la scelta dell’opposizione è in sé legittima, l’atteggiamento politico resta, però, incomprensibile. Gli emendamenti fiscali riprendono esattamente il testo del ddl che era all’esame del Senato e, per alcuni aspetti, sono assolutamente urgenti. Uno di questi riguarda la restituzione, alle imprese e ai lavoratori, della detraibilità dei costi delle auto, circa il 60% in più, corrispondente alla misura resa possibile dall’autorizzazione europea, del 27 giugno scorso, per la forfetizzazione dell’iva auto al 40%. Un altro aspetto, in materia di cuneo fiscale, introduce una norma che non solo evita un vuoto legislativo, dopo la decadenza del decreto legge che scadrà il prossimo 27 luglio, ma interviene sul capitolo estensione del cuneo fiscale alle banche e alle assicurazioni, condizione posta dall’Unione europea per approvare l’entrata in vigore di tutta la normativa sul cuneo fiscale. Infine, e non meno importante, la parte su studi di settore ed elenchi fornitori che traduce in legge parte dell’accordo fatto dal governo con le organizzazioni dei commercianti e degli artigiani. Queste norme dovrebbero non solo essere considerate urgenti da tutti, ma sono state anche fortemente richieste dalle imprese. Credo che il mondo imprenditoriale dovrebbe prestare attenzione ai rischi evidenti che deriverebbero da inutili ritardi nell’approvazione di queste norme che, con l’immissione nel decreto legge, avrebbero una accelerazione con la certezza di diventare legge entro il mese di luglio. Dispiace che tutta l’opposizione, compresa l’Udc, si sia schierata su una posizione massimalista e propagandistica con un incomprensibile atteggiamento che, per eccesso strumentale di polemica, finisce col creare difficoltà all’adozione di misure a favore delle imprese.