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Assemblea della Sinistra e degli Ecologisti 8-9-dicembre.
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  10/12/2007  12:53:12, in Nucleare, letto 1989 volte
  • Dichiarazione di intenti.
  • Risoluzione finale dell'Assemblea
Dichiarazione di intenti
Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.
Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.
Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.
Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne. Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di un’ Europa più forte ed autonoma.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte  e di tutti.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità, governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l’autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.
La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta, camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.
Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.
    Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.
Risoluzione finale dell'Assemblea della Sinistra e degli ecologisti
Nei prossimi mesi…
1.    L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti assume la proposta della carta degli intenti e la immette dentro un percorso partecipativo nei territori, nelle associazioni, nei movimenti, nelle forze politiche partecipanti al percorso di costruzione del soggetto unitario, plurale, federale della sinistra.
2.    Ugualmente, nel percorso partecipativo di discussione, vengono messi i report e i materiali dei tavoli tematici svolti l’8 dicembre con l’obiettivo di determinare la condivisione di un impianto generale politico programmatico della sinistra unitaria, plurale, federale.
3.    L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti indice una grande campagna di ascolto nel Paese: si svolgano assemblee in tutte le città, si costituiscano comitati promotori, aperti ad associazioni, movimenti, donne e uomini singoli, si costituiscano case comuni nei territori, laboratori sociali, luoghi aperti alla partecipazione più ampia possibile, si utilizzi il portale web condiviso. Individuiamo, altresì, la necessità di incontri territoriali e nazionali di donne e uomini impegnati nelle istituzioni regionali e locali. Entro i primi due mesi del prossimo anno, pensiamo possa essere fatto una prima verifica di questo processo partecipativo che si concluda sabato 23 e domenica 24 febbraio con due giornate generali di assemblee popolari in tutte le città e con  un pronunciamento popolare che si esprima direttamente sulla costruzione unitaria in corso, la carta di intenti proposta, le campagne politiche da promuovere.
4.    Vogliamo costruire il soggetto unitario, plurale, federale come un nuovo spazio pubblico della politica, aperto alla partecipazione   di partiti e soggetti politici, altri soggetti organizzati in movimenti e associazioni e anche a singole donne e singoli uomini non iscritti ad alcuna forza politica e non direttamente coinvolti dentro la partecipazione ad altri soggetti collettivi. Le forme della discussione, della partecipazione e della decisione sono quindi fondamentali e in gran parte inedite. Proponiamo, anche in questa direzione, un vero percorso partecipativo e di stabilire tra le prime  prima tappe di esso, lo svolgimento di un seminario nazionale, convocato con la stessa apertura  dell’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, da svolgersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.