Le           affermazioni della Presidente della Bce sono state devastanti           per l'Italia – sul crollo della borsa e sull'aumento dello           spread tra Btp e Bund tedeschi - e per lo scivolone delle           borse europee che hanno perso 800 miliardi di euro. Un           disastro economico che va sanzionato.  
Ha           fatto benissimo il Presidente della Repubblica Mattarella a           reagire con durezza chiedendo all'Europa di farsi carico del           sostegno all'Italia, che subisce in questa fase le conseguenze           più pesanti dal corona virus, che in futuro potrebbe mettere           in crisi altri paesi, come ha ricordato Angela Merkel che ha           paventato un possibile contagio per decine di milioni di           tedeschi.  
Le           richieste di dimissioni della Lagarde sono del tutto fondate,           dovrebbe andarsene o essere invitata a farlo, come dovrebbe           avvenire sempre quando si commettono errori che diventano           disastri economici di dimensioni enormi, che si aggiungono           alle pesanti conseguenze del corona virus sulla salute e           sull'economia.
Dopo           queste incredibili dichiarazioni è iniziata una fase di           ridimensionamento del loro peso, riducendole ad una sorta di           errore di comunicazione. Non è così, è fuorviante insistere su           questo ed è inaccettabile il tentativo di scaricare la           responsabilità su una cattiva comunicazione, se non           addirittura ai giornalisti.
Ci           sono elementi precisi che fanno pensare ad altro.  
Anzitutto           all'ordine del giorno dell'eurogruppo del 16 marzo era al           primo punto dell'ordine del giorno l'approvazione delle nuove           regole del Mes, solo al secondo punto le misure straordinarie           contro le conseguenze sanitarie ed economiche del coronavirus.           Qualche giorno fa il Ministro Gualtieri ha chiarito in           parlamento che il Governo ha chiesto di rinviare           l'approvazione di queste regole come richiesto da varie parti,          
Anche           perchè il parlamento non avrebbe in questo momento la           possibilità di un esame degno di questo nome delle conseguenze           delle norme che il Governo dovrebbe sottoscrivere. La signora           Lagarde non a caso ha rinviato un eventuale salvataggio dei           conti pubblici al Fondo salvastati.
Per           intenderci le modifiche al Mes avrebbero un effetto concreto           sui paesi che dovessero chiedere un intervento per evitare una           crisi finanziaria, ponendo condizioni forti compresa la           ristrutturazione del debito pubblico, per di più affidata ad           una tecnostruttura che non risponderebbe dei suoi atti alle           sedi politiche. Più o meno come è avvenuto con il FMI e la           cosiddetta troika che si è occupata della Grecia.
Inoltre           la signora Lagarde non è affatto una sprovveduta ma ha fatto           una scelta politica precisa. Non caso ha usato a stessa frase           che aveva pronunciato la componente tedesca del board della           Bce. Una scelta di campo, e di alleanze, con l'ala che in           Germania e nel nord Europa ha sostenuto sopra ogni altra cosa           il valore dell'austerità e ancora oggi insiste su una linea           che pure è evidentemente in crisi.  
Ad           esempio per la Bce era tempo di proporre un intervento europeo           attraverso l'emissione di eurobond per affrontare le           conseguenze del coronavirus, ne parla anche Mario Monti. Non é           ancora una soluzione strutturale europea ai problemi del           debito pubblico ma sarebbe senza dubbio un importante passo           avanti.  
Queste           posizioni della signora Lagarde sono entrate chiaramente in           collisione con le posizioni espresse da Ursula Von der Leyen a           nome della Commissione europea. Per questo è di particolare           importanza che la Presidente della Commissione europea abbia           ribadito, in polemica evidente con la Lagarde, le posizioni           che aveva già espresso prima delle sue dichiarazioni.
Infine           Lagarde ha tentato una svolta anche rispetto alla gestione di           Mario Draghi che aveva detto esattamente il contrario in una           fase critica per difendere l'area euro e l'Unione europea. La           linea interventista di Draghi è infatti in contraddizione con           il laissez faire della Lagarde, che in questo modo afferma una           linea neoliberale che lascia fare al mercato, con le           conseguenze che vediamo.
E'           vero ci sono anche misure positive presentate dalla Lagarde,           che tuttavia sono del tutto insufficienti e non danno segnali           forti e di fiducia ai mercati, all'economia, alle parti           sociali. Un poco di più di denaro a buon mercato, più titoli           pubblici acquistati ma che si scontrano con la voragine aperta           dalle sue dichiarazioni.  
Le           banche avranno più denaro a buon mercato ma almeno quelle           italiane rischiano di non poterlo usare per le famiglie e le           imprese perchè il loro valore di borsa è crollato del 35/40 %           e quindi la loro capitalizzazione non consente più di           rispettare i parametri sempre più restrittivi sul rapporto con           gli impieghi e soprattutto con i crediti inesigibili, che sono           destinati a crescere di fronte alle difficoltà di tante           aziende medie e piccole, che avranno contraccolpi tremendi           dalla chiusura delle loro attività per corona virus.        
Del           resto non si possono che chiudere le attività per tentare di           spezzare la spirale perversa di diffusione del virus, ma           questo vuol dire che molte attività di varia natura entreranno           in sofferenza e non saranno in grado di restituire i crediti           ottenuti, quindi diventeranno sofferenze. Il Laissez faire in           questo caso può portare all'Italia conseguenze difficili da           stimare e che potrebbero portare alla sofferenza anche delle           banche.
Del           resto è difficile isolare la crisi, le sue conseguenze si           riverbereranno sull'insieme.
Prima           della crisi del corona virus l'Italia aveva già una situazione           economica insufficiente, stagnazione o peggio.  
Con           le conseguenze del corona virus i risultati sono destinati a           peggiorare. Visto che la ripresa dell'attività per           l'esportazione ha difficoltà sia dal lato della produzione che           dal lato di chi deve acquistare, è indispensabile dare impulso           alla domanda interna e quindi si pone come centrale una           redistribuzione del reddito nazionale per dare impulso alla           domanda.
Come           sappiamo la distribuzione del reddito attualmente ha aumentato           la divarìcazione, concentrando in poche mani ricchezze in           crescita mentre riserva al resto del paese una quota in           diminuzione di reddito reale. Per rilanciare l'economia           occorrono investimenti, anzitutto pubblici a partire da quelli           nel settore dell'ambiente e del territorio e una           redistribuzione del reddito a favore di quelli più bassi per           rimettere in moto l'economia.  
Quindi           occorre modificare la linea prevalente fino ad oggi in Europa,           mettendo in discussione accordi che da Mahastricht in poi           hanno creato una gabbia neoliberale che ingessa l'economia           europea. Quel modello non è in grado di affrontare le nuove           sfide del futuro. Occorre rifondare un'economia e una società           su basi diverse, per farlo occorre una svolta politica che sia           in grado di presentare una alternativa al sovranismo, alla           tentazione di chiudersi nel proprio ambito.
Colpisce           che la Federal reserve abbia immesso 1500 miliardi di dollari           per affrontare una crisi di collocamento dei titoli del Tesoro           americano e per dare liquidità alle banche, mentre le cifre di           cui si sta discutendo in Europa, anche nel versante positivo           come l'intervento annunciato dalla Presidente della           Commissione europea pari a 25 miliardi, sono incomparabili. Se           si tratta di un primo passo è positivo, purchè non si pensi di           avere già fatto quanto è necessario.
Se           siamo di fronte ad una sfida di altissimo livello occorre           essere pronti a mettere in campo tutte le risorse disponibili.           Questa consapevolezza sembra non esserci ancora.
Alfiero           Grandi