Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La campagna elettorale sul referendum costituzionale di ottobre è stata concepita da Renzi come un’arma di “distrazione” di massa. Con l’obiettivo di distrarre l’opinione pubblica dal temuto risultato negativo del Pd nelle elezioni comunali, per evitare il contraccolpo della sconfitta sulla tenuta del governo e sulla sua leadership. Questa strategia di distrazione dell’opinione pubblica ha […] scarica file in pdf
Il referendum costituzionale di ottobre e i referendum abrogativi nel 2017. Chi pensa che la Costituzione vigente sia obsoleta dovrebbe proporre di cambiarne l’assetto in modo esplicito. Con le riforme approvate, l’unica camera pienamente decidente sarà subalterna al governo e avrà il compito di ratificarne le scelte. I prossimi referendum sono una battaglia che non si può evitare: è una battaglia decisiva per la nostra democrazia.
La sinistra ha partecipato alle competizioni referendarie, a volte ha contribuito in modo determinante a vincerle, ma non ha avuto un rapporto lineare con questo strumento, mai interamente inserito in una strategia di partecipazione democratica. Lo strumento referendario previsto dalla Costituzione è certamente da valutare con attenzione per le sue potenzialità, per gli aspetti controversi, per i problemi che apre. Le conseguenze dei referendum, se non previste o almeno affrontate, possono essere molto diverse da quelle immaginate. Il referendum è uno strumento di forte semplificazione e quindi è un cuneo capace di determinare un cambiamento della situazione esistente, anche radicale. In molti casi apre spazi che richiedono risposte politiche e che lo strumento referendario in quanto tale non è in grado di dare.
Costituzione obsoleta? Il dovere di dichiararlo
Distinguerei due grandi campi referendari. Uno riguarda le modifiche della Costituzione. Per tutta una fase gli interventi sulla Costituzione si riferivano ad aspetti compatti, che l’elettore poteva valutare senza troppa fatica nelle conseguenze. Qualche decennio fa è iniziata una spinta a modificare insieme più aspetti della Carta costituzionale, spesso molto eterogenei. In parte per iniziativa della destra di origine neofascista, che si sentiva esclusa dalla Carta nata dalla Resistenza, e quindi ha premuto per partecipare alla costruzione di una nuova Costituzione. In parte per iniziativa della parte maggioritaria della sinistra, che ha accettato o promosso commissioni bicamerali come strumento per rivedere contemporaneamente molti aspetti della Costituzione... Continua a leggere...
Il 4 luglio le firme raccolte per i due referendum sull’Italicum saranno consegnate in Cassazione. Il 14 luglio la consegna riguarderà le firme per il referendum contro le deformazioni della Costituzione. Purtroppo non è stata possibile una piena coincidenza di date perché le modifiche della Costituzione sono state pubblicate solo il 15 aprile, data da […] scarica file in pdf
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