Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ci sono persone delle quali è complicato parlare per l’intreccio tra qualità personali indubbie e rapporti di amicizia. Distinguere con oggettività è un’impresa ardua. Bruno Trentin è una di queste figure, anche per questo avevo cercato di condividere con altri questo impegno che hanno partecipato allo stesso percorso nel gruppo dirigente della Cgil, ma finora senza esito.
Dopo 14 anni dalla morte mi sono imposto di iniziare a fare i conti con le mie difficoltà e di provare a descrivere la figura di Trentin come l’ho vissuta.
Una figura chiave, importante, di svolta. Tanto più rilevante se inserita nel contesto sia del gruppo dirigente della Cgil che del Pci/Pds dell’epoca. I legami profondi con la Cgil e l’appartenenza al Pci, sia pure con disincanto e posizioni critiche, non erano un vincolo esterno ma fortemente vissuto e questo contribuisce a spiegare i tormenti e persino le sue difficoltà personali, come appare dai diari. Non poteva non esserne parte, ma non poteva esserlo per ragioni di appartenenza organizzativa e quindi Trentin doveva esercitare continuamente un difficile esercizio di responsabilità e insieme di coraggio individuale... Continua a leggere...
(articolo di Alfiero Grandi su www.jobsnews.it del 02/08/21)
Usava dire che il problema è politico. Concetto oggi in disuso per la fatwa che ha colpito la politica, in buona parte per colpa sua, ma anche perché a poteri economici, finanziari e corporazioni varie non è parso vero che la politica avesse una tendenza al suicidio per acquistare una sempre maggiore libertà di decidere o di influire senza i vincoli e i controlli, a cui la politica ha rinunciato nel tempo.
Ci sono ragioni oggettive che spingono in questa direzione. Poteri enormi e invasivi sono cresciuti a dismisura, senza controlli reali, senza sedi internazionali adeguate di intervento e regolazione, e decidono su tutto quanto riguarda i loro interessi senza alcun riguardo per i poteri pubblici. Sopravanzano gli Stati, di fatto svolgono politiche sovranazionali in piena autonomia, di cui spesso gli stati sono subalterni. Basta pensare alle grandi aziende dell’ICT, che partendo da un nucleo originario si stanno espandendo in modo pervasivo in altri settori e sono ormai un nucleo forte delle borse e della finanza. Pensano a tutto: dallo spazio a battere moneta... Continua a leggere...
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