Poca informazione di merito, tentativo di dipingerli come inutili, pochi argomenti contrari, tutto fa brodo per cercare di bloccare i 5 referendum dell’8/9 giugno.
Invece è decisivo per il futuro della democrazia in Italia recarsi a votare l’8/9 giugno per i referendum sia per il merito: i diritti di chi lavora e la cittadinanza in tempi più ragionevoli per chi abita, lavora e paga le tasse in Italia, sia per il significato politico che avrebbe contrastare la diminuzione dei votanti che nelle comunali a Trento e Bolzano è ormai la metà degli aventi diritto al voto.
Evidentemente le proposte dei partiti in campo non riescono a convincere una parte crescente delle elettrici e degli elettori che vale la pena di partecipare attivamente, di impegnarsi con il voto.
Per la democrazia in Italia è un campanello di allarme, tanto più che il voto (personale e libero) ciascuno di noi lo ha ottenuto grazie alla vittoria sul fascismo del 25 aprile 1945, ottenuta cacciando gli occupanti nazisti. Il fascismo aveva trascinato l’Italia nella devastante seconda guerra mondiale, con milioni di vittime e enormi distruzioni e per di più dalla parte sbagliata della storia. Va sottolineato che le donne hanno votato per la prima volta nel 1946 grazie alla sconfitta del nazifascismo.
Non partecipare al voto è un danno per la democrazia
I referendum previsti dalla nostra Costituzione sono uno strumento importante di democrazia diretta, cioè di partecipazione delle elettrici e degli elettori alle decisioni nel nostro paese. Gli elettori possono decidere che norme di legge approvate dal parlamento vanno abolite, fare sentire la loro voce e esprimersi con chiarezza...
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