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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(ilmanifesto.it.it 19/04/23)
Portare elettrici ed elettori a decidere direttamente sulla legge elettorale. Far valere la loro volontà sarebbe un'alternativa, una via d’uscita dal presidenzialismo
Far scegliere ai cittadini i parlamentari è certamente l’antidoto alla deriva presidenzialista. Gian Giacomo Migone ha invitato a reagire alla crisi della democrazia (manifesto 11 aprile) facendo partecipare di più i cittadini. Non è un problema solo italiano, ma ricordiamo che nelle nostre elezioni regionali ha votato circa il 40% degli elettori. Pur non essendo l’unico parametro per misurare la qualità della democrazia, se la partecipazione al voto crolla la malattia è grave. Nel mondo abbiamo assistito a preoccupanti, gravi sintomi della crisi democratica, pensiamo al 6 gennaio 2020 negli Stati Uniti, con imitatori in Brasile e altrove. Sono cresciuti […] [scarica file]
(editorialedomani.it 11/04/23)
L’autonomia regionale differenziata è ormai un obiettivo di tutto il governo. Giorgia Meloni l’ha fatta sua nel discorso in Friuli durante la recente campagna elettorale, senza riguardo per le conseguenze sull’unità nazionale.
Questo progetto richiede una forte e determinata opposizione in parlamento e nel paese per bloccare il ddl del ministro Calderoli prima che si avveri l’obiettivo dei leghisti che porterebbe alla “secessione dei ricchi”.
Sappiamo quali sono i rapporti di forza in parlamento, ma se l’opposizione avrà una posizione chiara e unitaria, intrecciata con la forte opposizione nel paese e con l’ampia contrarietà di tanti sindaci, ci possono essere risultati importanti e positivi... Continua a leggere...
(ilmanifesto.it.it 31/03/23)
La proposta di legge popolare (per la modifica dell’art. 116.3 e 117) tenta di bloccare la follia di una autonomia fuori controllo. Ma se passa il ddl Calderoli c’è solo il referendum
La proposta Calderoli sull’autonomia regionale differenziata, approvata dal governo, ora è all’esame del parlamento. Calderoli ha anche nominato la commissione per definire i Lep (Livelli Essenziali di Prestazione).
La presidente del Consiglio mentre fa dichiarazioni per l’unità nazionale e afferma che i cittadini avranno tutti gli stessi diritti, ha dato il via libera a questo ddl che può portare alla frantumazione di pilastri su cui regge l’unità dell’Italia come sanità e istruzione... Continua a leggere...
(ilfattoquotidiano.it 13/03/23)
Un supermercato per accrescere i poteri delle Regioni ricche, dimenticando che l'astensione dal voto in Lazio e in Lombardia è stata del 40%.
Occorre bloccare questo gioco dell'oca per non compromettere pilastri dell'unità nazionale e dei diritti dei cittadini come la scuola e la sanità – che hanno già seri problemi - o scelte economiche decisive come strade, ferrovie, autostrade, le politiche energetiche ed ambientali. Anche Confindustria ha compreso che semmai occorre una regia europea, non uno spezzatino per regioni delle scelte politiche nazionali.... Continua a leggere...
(www.strisciarossa.it 7/3/23)
Giorgia Meloni ha rivendicato come un successo italiano avere ottenuto il blocco delle decisioni Europee in materia di costruzione di nuove auto con motori che usano carburanti fossili non oltre il 2035, agendo di conserva con la Polonia, con cui è in pieno sviluppo un asse politico, di impianto nettamente conservatore. In realtà non c'è nulla di cui vantarsi, è stata bloccata un'iniziativa importante contro la crisi climatica. Draghi non è un ambientalista ma ha saputo collocare l'Italia in una posizione corretta sulla crisi climatica in occasione del G20 di Roma e poi della Cop 26 di Glasgow puntando sull'obiettivo di non arrivare all'aumento di 1,5 gradi. Non è passato molto tempo, l'Italia oggi si sta collocando in una posizione opposta, di retroguardia e nel caso dei motori endotermici delle auto con una brusca inversione di rotta, contrastando le iniziative più coraggiose della Commissione europea sui temi ambientali... Continua a leggere...
(ilmanifesto.it.it 04/03/23)
Eletta Elly Schlein, tutta l’opposizione deve misurarsi con i suoi problemi. Ad esempio sul presidenzialismo la destra ha idee chiare, mentre l’opposizione ne sottovaluta l’importanza. La presidente del Consiglio Meloni vuole il presidenzialismo per affermare la sua leadership e per dimostrare che otterrà con questa maggioranza quello che altri non hanno ottenuto, cambiando a fondo l’assetto costituzionale antifascista del 1948, andando oltre Fini. E’ antica la suggestione della destra di cambiare la Costituzione introducendo il Presidenzialismo. Questo obiettivo, dopo 75 anni di Costituzione, è ritenuto talmente importante da scendere a patti con spinte contraddittorie come l’autonomia regionale differenziata. Meloni ha... […] [ scarica file in pdf]
(ilfattoquotidiano.it 04/02/23)
L'autonomia differenziata andrà avanti solo per le Regioni ricche dato che le altre dovranno attendere che vengano trovati i quattrini, decine di miliardi, cosa non facile di questi tempi
La marcia trionfale dell’Aida rappresentata dall’approvazione (solo preliminare) della proposta Calderoli in Consiglio dei ministri dovrebbe servire alla rielezione di Fontana e a rilanciare la Lega ormai superata da Fratelli d’Italia anche in Lombardia e Veneto.
Non è cambiato granché dalla precedente bozza Calderoli. Il Parlamento continua a essere tenuto di lato, si esprime solo con atti di indirizzo (raccomandazioni) sulle intese tra il governo e la Regione, di cui il governo tiene conto se vuole. Il Parlamento entra veramente in campo solo alla fine del percorso quando deve approvare il testo definitivo o respingerlo. Si intravvede fin d’ora il voto di fiducia. Resta la procedura pattizia tra governo e singola Regione. È un accordo a due, ora se ne saprà un poco di più, ma la procedura sostanziale resta materia che non si potrà sottoporre a referendum, in altre parole è imposta definitivamente.... Continua a leggere...
(ilfattoquotidiano.it 28/12/22)
La bozza Calderoli per il Consiglio dei Ministri sull'autonomia regionale differenziata cambierà. Le critiche ricevute, anche da destra, hanno lasciato il segno su punti rilevanti come il tentativo di ridimensionare il ruolo del parlamento, sull'uso dei Dpcm per approvare i LEP mentre occorre una legge, sui patti vincolanti tra Governo e Regione interessata. Valuteremo le modifiche alla bozza Calderoli.
Occorre mettere a fuoco altri aspetti importanti e non meno pericolosi.
Il primo riguarda il Governo. Il Presidente del Consiglio ha il compito di guidare il Governo e i Dpcm, quando la legge li prevede come nell'emergenza Covid, sono a sua firma, ma nella bozza Calderoli il comma 5 dell'articolo 2 recita: “il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie predispone lo schema di intesa definitivo” e lo invia alla Regione interessata. In pratica il Ministro (Calderoli) procede senza il Presidente del Consiglio, che però deve firmare l'intesa.
I Presidenti di Veneto e Lombardia per ora sono leghisti, quindi l'intesa verrebbe predisposta in famiglia con il Ministro Calderoli. Giorgia Meloni può accettare un ruolo solo formale ? Tanto più che l'obiettivo attuale è rafforzare il ruolo di chi guida il Governo.
Il testo del comma 5 prosegue: “entro 30 giorni dalla dall'approvazione della Regione lo schema di intesa definitivo su proposta del Ministro per gli Affari regionali e autonomie è deliberato dal Consiglio dei Ministri”. Qui il Presidente del Consiglio scompare anche se dovrà firmare l'intesa con la Regione.
Il ruolo del parlamento non è previsto. Nulla. Tutto rinviato alla approvazione finale con la quale il parlamento può solo dire si o no a tutto il pacchetto preconfezionato, senza poterlo emendare... Continua a leggere...
(www.strisciarossa.it 25/1/23)
Giorgia Meloni ha citato il Garibaldi del “qui o si fa l’Italia o si muore”. Peccato che nel programma del Governo ci sia l’autonomia regionale differenziata che nella versione turbo-leghista di Calderoli (incostituzionale anche con l’attuale pessimo Titolo V) porterebbe alla divisione dell’Italia.
L’elezione diretta del Presidente della Repubblica, che nelle intenzioni dovrebbe garantire una centralizzazione per contenere le Regioni, non sarebbe in grado di governare le loro divaricazioni.
Per la Lega l’autonomia regionale differenziata è la risposta alla tentazione presente in regioni forti (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) di procedere per conto loro nella saldatura con aree forti della Germania e del Nord Europa.
Quirinale... Continua a leggere...
(ilmanifesto.it.it 16/01/23)
Il governo ha rastrellato risorse per i condoni e la flat tax alle partite Iva, senza alcuna attenzione all'aumento dell'inflazione. I soldi disponibili sono stati spesi male
L'inflazione è un pericolo per Italia. La più alta d'Europa, il doppio della Spagna. L'errore del Governo sulle accise è grave e spinge l'inflazione, come l'aumento delle tariffe autostradali, ma il difetto più grave è che non ha una politica per controllare e contrastare l'inflazione, come conferma il prezzo del gas che sale mentre cala sui mercati. La Bce prima ha sbagliato sull'inflazione al 2%, sottovalutando la guerra e i suoi contraccolpi, poi ha virato bruscamente tornando a prima del Draghi di “whatever it takes” aumentando i tassi di interesse, a ruota della Fed, come da dottrina monetarista, socialmente ingiusta ed economicamente perdente... Continua a leggere...
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