Immagine  
"
Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono.

Hegel
"
 
.:: Home Page : Articoli
ATTACCO ALLA COSTITUZIONE: costruiamo il fronte del ‘no’
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  09/10/2015  11:30:40, in Politica, letto 1217 volte

 www.partito­lavoro.it      anno 5 n. 35 ­9 ottobre 2015

LA VIA REFERENDARIA È INEVITABILE, NON TENTARLA VORREBBE DIRE CONSEGNARE A RENZI LA VITTORIA SENZA COMBATTERE

ATTACCO ALLA COSTITUZIONE: costruiamo il fronte del ‘no’

Non si tratta di difendere la situazione attuale ad ogni costo, in particolare il ruolo attuale del Senato, bensì di sostituire ad un sistema di garanzie altre garanzie: altrimenti ci troveremmo di fronte ad una mera sottrazione

La maggioranza dei senatori sem­bra determinata ad approvare le modifiche della Costituzione in­curante dei danni che questa ma­nomissione degli equilibri istitu­zionali del nostro paese, insieme alla nuova legge elettorale, provocherà nel già malandato funzionamento della nostra democrazia.

Parto da un episodio minore accaduto pochi giorni fa. La Camera ha approvato quello che molti definiscono un tentativo di mettere un bavaglio alle intercettazioni e un limite alle indagini della magistratura. Non è un provvedimento di cui il governo possa andare fiero, tuttavia l’aspetto che mi interessa sottolineare è che il Ministro Orlando, per cercare di ammorbidire le dure critiche, provenienti soprattutto dalla magistratura, ha promesso che in seconda lettura il Senato potrà cambiarne alcuni aspetti. E’ un comportamento molto fre­quente. Governo e parlamento perfezio­nano spesso in seconda lettura testi altrimenti inaccettabili o quanto meno im­perfetti.


E’ uno dei modi in cui hanno funzio­nato le garanzie democratiche nel nostro paese: una prima lettura di massima delle leggi e il loro perfezionamento nella se­conda. In futuro le leggi verranno appro­vate senza la doppia lettura che resterà solo per casi rarissimi e fermo restando che la Camera potrà sempre confermare in con­clusione la sua versione della legge. Natu­ralmente si possono scegliere altri sistemi di garanzia e cercare un nuovo equilibrio, a partire dalla possibilità che fiducia e sfi­ducia verso il governo siano attribuite alla sola Camera dei deputati. Quindi la que­stione non è difendere la situazione attuale ad ogni costo, in particolare il ruolo attuale del Senato, ma sostituire ad un sistema di garanzie altre garanzie, altrimenti è una mera sottrazione. La manomissione della Costituzione che porta le firme di Renzi e Boschi non crea un nuovo equilibrio demo­cratico, basato su pesi e contrappesi, anzi prospetta una Camera sproporzionata ri­spetto al senato (630 contro 100) che, di­ventando di fatto l’unico organo di rappresentanza che dà la fiducia ­o la to­glie ­al governo, per di più viene eletta con un sistema ipermaggioritario che consegna al partito vincitore delle elezioni tutto il po­tere. Se poi il vincitore è anche in grado di decidere liste ed eletti grazie alla doppia veste di Presidente del Consiglio­ segretario del Pd il gioco è fatto: la Camera diventa totalmente subalterna al governo, ribal­tando i principi della nostra Costituzione. Inoltre il vincitore delle elezioni deciderà di fatto il Presidente della Repubblica e influenzerà pesantemente la composizione della Corte costituzionale e del Csm.

Alla fine di questo percorso decisionale il “capo” del governo diventerà l’unico vero decisore, senza possibilità di essere contraddetto, almeno non prima delle nuove elezioni. Per completare questo disegno autoritario ed accentratore viene modificato in profondità anche il titolo V che attribuisce poteri alle Regioni e ai Comuni. Per fare un esempio, le Regioni hanno promosso un referendum abrogativo della legge del governo che autorizza trivelle a gogò, ma in futuro con la nuova divisione dei poteri questo diventerà pressochè impossibile perché le Regioni perdono sostanziali poteri sul territorio. Inoltre la RenziBoschi, non appagata da questo accentramento, ha pensato bene di imporre tempi prefissati per l’approvazione dei provvedimenti del governo, norme che si aggiungono ai decreti legge che già la fanno da padrone nei lavori parlamentari. Così non solo la Camera sarà subalterna al governo per effetto del sistema elettorale ma dovrà lavorare con i tempi e le modalità decise dal governo.

Sorge un altro serio problema. La Corte costituzionale ha sanzionato pesantemente la legge elettorale (porcellum) con cui è stato eletto questo parlamento. E’ vero che gli atti decisionali adottati fino alla sentenza della Corte sono stati fatti salvi. Tuttavia in seguito alla sentenza della Corte un poco di prudenza nei comportamenti di questo parlamento non avrebbe guastato. Può un parlamento eletto con un premio di maggioranza sotto accusa decidere un nuovo premio di maggioranza che potrebbe perfino essere maggiore di quello del porcellum in caso di ballottaggio? Può modificare la Costituzione introducendo un premierato forte (anzi fortissimo)? Non dovrebbe ma lo sta facendo, dimenticando che modifiche della Costituzione così impegnative dovrebbero avvenire attraverso una rappresentanza effettiva quindi proporzionale delle posizioni politiche e culturali presenti nel paese. Senza dimenticare che queste modifiche contraddicono lo spirito della Costituzione vigente, nata dalla Resistenza.

E’ un fatto molto grave e serio quanto sta avvenendo e riguarda la democrazia del nostro paese. Purtroppo il Pd sembra non rendersi conto dei guasti che provocheranno queste decisioni. Purtroppo le speranze destate dall’opposizione a queste scelte da parte di esponenti del Pd oggi sembrano rientrate nella logica della prevalenza dell’accordo interno al partito, che su questioni come la Costituzione non dovrebbe prevalere. Si finge di non vedere l’esplicito soccorso al governo (Verdini e c.) a sostegno di queste modifiche da parte di settori del centro destra. La ragione è chiara, in fondo queste scelte del governo sono largamente ispirate ad una logica di accentramento del potere per far passare, piaccia o non piaccia, scelte politiche che hanno visto sempre più nel mirino i sindacati e hanno sposato il punto di vista delle imprese, imponendo sacrifici e rinunce ad alcuni e vezzeggiando altri. Le scelte autoritarie servono a questo. Se si vogliono dare soldi alle imprese occorre tagliare la spesa sociale e l’accentramento decisionale è l’unico modo per imporre le scelte, o almeno per provarci. Del resto nella scuola un grande e forte movimento unitario ha subito l’onta dell’approvazione di una legge che non voleva. Ora che può fare il mondo della scuola, se non vuole subire, se non opporsi con gli strumenti che restano a disposizione? Per questo occorre considerare seriamente il ricorso ai referendum per tentare di bloccare questo disegno di stabilizzazione moderata, di cui purtroppo il Pd di Renzi è protagonista.

Lo spiazzamento in questa situazione è determinato dal fatto che politiche moderate e conservatrici vengono sostenute da chi dovrebbe costituire parte importante del centro sinistra e il Pd sta subendo un’evidente e preoccupante deriva moderata.

Troppi pensano che i problemi del funzionamento istituzionale siano della casta. E’ un errore gravissimo, in parte effetto della propaganda dei gruppi dominanti che sperano in questo modo di allontanare ancora di più i cittadini dalla vita politica e da ogni velleità di partecipazione, in modo da lasciare campo libero alle tecnocrazie e alle classi dominanti del paese, secondo una linea che vuole definire chi governa e chi è governato, punto e basta.

Le forme della rappresentanza parlano della democrazia, delle forme di partecipazione, della vita delle persone. Lungo il sentiero immaginato da Renzi la governabilità è tutto, la partecipazione e la possibilità di contrastare scelte non condivise non ha alcuna importanza. Eppure i padri costituenti avevano immaginato una democrazia com plessa, con contrappesi, tale da favorire la partecipazione delle classi sociali, in particolare di quelle subalterne, alla vita politica e alle decisioni. Qui cambia tutto, l’astensione viene data per scontata, la partecipazione che serve è quella che consente di scegliere all’interno della classi dominanti chi deve governare e basta. Quindi l’astensionismo crescente non è visto come un problema, anzi peggio viene considerato costitutivo di una democrazia matura.

L’assetto istituzionale che Renzi disegna serve alla stabilizzazione dei poteri dominanti, quindi ritenere che sia un problema di altri vuol dire lasciare campo libero a questa manovra e subirne gli effetti futuri. Purtroppo il Pd si è ricompattato su queste scelte istituzionali. La minoranza ha accettato un terreno di compromesso che non ha risolto alcunché e di fatto si è consegnata alla maggioranza renziana. Non c’è affatto la certezza che i senatori verranno eletti dai cittadini perché il pasticcio linguistico dell’emendamento condiviso anche dalla minoranza del Pd non garantisce il diritto dei cittadini di eleggere i senatori perché questo potere è a mezzadria con i consigli regionali e rinviato ad una futura legge di cui nulla è dato sapere. Inoltre resta la sostanza di un Senato ridotto a dopolavoro, tranne che per l’immunità, con troppo pochi componenti rispetto alla Camera e con una drastica riduzione dei poteri. Non si tratta di difendere acriticamente il ruolo attuale del Senato quanto della pretesa di conoscere quali garanzie sostituiranno quelle esistenti, in corso di smantellamento. Questa risposta non c’è ed è per questo che al referendum confermativo sulle modifiche costituzionali occorre organizzare il no, sia per contrastare il tentativo di ottenere un plebiscito da parte di Renzi sia per inserire il no nel contesto di un contrasto del disegno renziano, che non comprende solo le modifiche costituzionali. Questo referendum obbligherà tutti a scegliere e non impegnarsi in questa battaglia sarebbe un errore storico. Quindi occorre mettere in discussione insieme le modifiche che stravolgono la Costituzione attuale che la legge elettorale promuovendo referendum abrogativi e, se possibile, mettendo in discussione alcuni dei provvedimenti più odiosi come la legge sulla scuola e il jobs act, la legge che autorizza trivellazioni in barba alla difesa dell’ambiente.

La via referendaria è a questo punto inevitabile, non tentarla vorrebbe dire consegnare a Renzi la vittoria senza nemmeno combattere. Sulle modifiche della Costituzione il referendum ci sarà perché difficilmente, malgrado tutto, il governo otterrà i 2/3 dei voti necessari per evitarlo. Sulla legge elettorale e su altri argomenti di grande peso sociale perché è necessario che i cittadini italiani sappiano cosa accadrà per effetto della combinazione di queste leggi con le modifiche costituzionali. La modifica dei meccanismi decisionali trova infatti delle illuminanti anticipazioni in leggi che sono un’autentica forzatura della Costituzione vigente e un’anticipazione di quello che verrà, se le modifiche andranno in porto. C’è stato un tentativo di anticipare i tempi dei referendum che non ha avuto il consenso necessario. Per condurre questa sfida occorre costruire uno schieramento ampio e unitario, perché la raccolta delle firme per arrivare ai referendum che pure è impegnativa è solo il problema iniziale in quanto i referendum si promuovono per vincerli, non per fare testimonianza e quindi occorre convincere la maggioranza degli elettori che vale la pena di andare a votare, cosa non facile di questi tempi. Fin dall’inizio occorre cercare di costruire un fronte largo, unitario ed includente con l’obiettivo di convincere a votare almeno il 50% più uno degli elettori. Se i referendum vincessero arriverebbe al governo un segnale forte che ne bloccherebbe la deriva moderata. La vera questione e’ se i referendum riusciranno a diventare occasione per ridare fiducia e per promuovere una mobilitazione di massa, del resto questo e’ il carattere proprio dei referendum.

 Naturalmente sarebbe importante avere anche in contemporanea lo sviluppo di una parte più costruttiva, di proposte, come la presentazione connessa alla campagna referendaria di leggi di iniziativa popolare sugli argomenti più importanti.

La proposta avanzata dal coordinamento per la democrazia costituzionale che si occupa in particolare di modifiche costituzionali e legge elettorale è di costruire per la prossima primavera una campagna per il ‘no’ al referendum sulle modifiche della Costituzione e per abrogare 2 aspetti fondamentali della legge elettorale. Anzitutto per togliere il premio di maggioranza al primo e al secondo turno e poi per ridare ai cittadini il diritto di scegliere i deputati che di fatto verranno nominati anche in futuro dai capi partito. Se a questi impegni si aggiungeranno altri obiettivi, come la promozione di referendum su lavoro e scuola, si profilerà una campagna referendaria importante e in questo ambito non va dimenticato che su proposta di un movimento Notriv e per il ricorso di 10 regioni nella prossima primavera potrebbe esserci un fronte sufficientemente ampio da costringere il governo per la prima volta a rivedere le sue scelte di merito e questo non potrebbe che essere positivo. ■

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (404)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Ultimi commenti:
Ciao , Vedo il tuo sito web ww...
03/11/2023  12:47:05
.:: emma carey
Lo chiamo sig. DIDIER GOMESSE....
26/03/2023  23:08:30
.:: gomesse
Lo chiamo sig. DIDIER GOMESSE....
26/03/2023  23:06:55
.:: gomesse
Con questo messaggio vi faccio...
28/11/2022  18:04:56
.:: massimo
Con questo messaggio vi faccio...
28/11/2022  18:00:15
.:: massimo olati



Titolo



Ci sono 2449 persone collegate