Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La sinistra che cerca una prospettiva unitaria dovrebbe partire dai fondamentali. Se c’è accordo su questi il passo avanti è possibile. Partiamo dal referendum del 4 dicembre 2016. Nel 2013 la sinistra ha pagato un prezzo per non avere raccolto la spinta dei referendum vittoriosi del 2011. Grillo capì l’errore e si intestò la vittoria più di quanto non avesse meritato sul campo. La vittoria del No ha impedito la manomissione della Costituzione. Il problema ora non è se si era schierati per il No, quanto riconoscere che andava sconfitto un disegno accentratore e autoritario. Partire dal referendum è importante perché riguarda il futuro democratico del nostro paese, la sua qualità, il diritto di avere diritti come scrisse Rodotà, contro la normalizzazione pretesa dai processi di globalizzazione... Continua a leggere...
La legge elettorale torna di attualità perché nessuno può assumersi apertamente la responsabilità della mancata approvazione senza pagare un prezzo politico pesante.
Non fosse che per finzione, la legge elettorale tornerà in discussione. Una nuova legge elettorale è indispensabile dopo il referendum del 4 dicembre 2016, che ha bocciato la manomissione della Costituzione e l’affossamento del Senato, che è rimasto elettivo... Continua a leggere...
Il 2 ottobre i Comitati referendari porranno di nuovo con tutta la forza di cui sono capaci la richiesta di una legge elettorale nuova, coerente per Camera e Senato che chiuda con la fase dei porcellum, degli italicum e consenta agli italiani di eleggere un parlamento credibile, che recuperi la fiducia dei cittadini, compromessa da anni dieffetti perversi ... Continua a leggere...
Assemblea nazionale dei comitati territoriali convocata a Roma il 24/6/2017 dal Comitato per il NO nel Referendum Costituzionale e dal Comitato contro l’Italicum Introduzione di Alfiero Grandi
Noi siamo quelli del No. No alle deformazioni tentate da Renzi sulla Costituzione e No all'Italicum, legge elettorale che ne è il completamento.
Rivendichiamo il ruolo che abbiamo svolto nella vittoria del No. Mai pensato di avere fatto tutto da soli, ma è una vergognosa distorsione (Mieli) schiacciare la vittoria del No sulla destra e i 5 Stelle. Tentativo non riuscito durante la campagna referendaria e che non deve riuscire neppure oggi. Abbiamo lavorato per consentire che il No potesse essere senza complessi anche di chi non è di destra o vota 5 Stelle e ci siamo riusciti con il lavoro fatto dall'11 gennaio al voto del 4 dicembre.
Dopo il 4 dicembre è iniziato un lavorio per fare dimenticare il risultato del referendum, perseguendo una rivalsa verso le sue conseguenze, come le dimissioni di Renzi da Presidente del Consiglio. Infatti la fretta improvvisa nel tentare di approvare una nuova legge elettorale, tentativo fallito, si spiega solo con la speranza di un voto anticipato e di un ritorno di Renzi alla Presidenza del Consiglio.
Nessuna riflessione, nessuna autocritica, un preoccupante disprezzo per il voto degli elettori e quindi per la democrazia.
Il 21 gennaio, nella precedente assemblea nazionale, abbiamo deciso di proseguire il nostro lavoro. Anzitutto perchè se la deformazione della Costituzione è fallita non abbiamo ancora una legge elettorale degna e coerente per Camera e Senato. Consideriamo l'approvazione di una nuova legge elettorale un risultato da raggiungere coerente con la vittoria del No, come del resto ha chiesto anche il Presidente della Repubblica... Continua a leggere...
L’assemblea nazionale del Pd ha formalizzato la nomina di Renzi segretario del Pd e dato il via al tentativo di cancellare il risultato del referendum del 4 dicembre 2016, tentando una restaurazione politica ed istituzionale. La ripicca renziana è chiara: la responsabilità dello stallo sulla legge elettorale è della vittoria del No... Continua a leggere...
L’arroganza con cui il governo Renzi ha fatto approvare leggi che hanno tolto diritti ai lavoratori, a partire dalla manomissione dell’articolo 18, si è sbriciolata di fronte alla minaccia dei due referendum promossi dalla Cgil e alla concreta possibilità di perderli. Infatti il governo Gentiloni, pur di evitare i due referendum, ha preferito abrogare con decreto tutta la normativa dei voucher e reintrodurre norme che obbligano ad una responsabilità in solido tutti i soggetti imprenditoriali degli appalti. È senza dubbio una svolta importante, sia per l’ammissione di debolezza, sia perché apre la possibilità di invertire la tendenza fin qui prevalente e di rilanciare una strategia di diritti per chi lavora... Continua a leggere...
La legge di bilancio 2017, approvata nella fase finale del referendum con fin troppa disattenzione, contiene la norma, ora è entrata in vigore, che offre ai super ricchi residenti all'estero la possibilità di trovare rifugio fiscale in Italia... Continua a leggere...
I risultati del referendum costituzionale continuano ad essere ignorati o sottovalutati dal dibattito politico e partitico, oscurando progressivamente l’alta percentuale di votanti e la vittoria del No. Perfino tra chi si è dichiarato per il No sembra esserci se non la rimozione come fanno altri, una certa fretta di dimenticare il referendum del 4 dicembre. E’ una pratica pericolosa per la democrazia. Pericolosa perché se in questa fase di crescente astensione e di disaffezione politica dilagante scarica file in pdf
Voto subito o più avanti? Qualunque risposta rischia di schiantarsi sulle convenienze di alcuni partiti. Per evitare questa insidia occorre ripartire dal 4 dicembre, dalla vittoria del No. Il Comitato per il No ha dall’inizio una sua posizione originale, condivisa con il Comitato gemello contro l’Italicum. La campagna referendaria contro le deformazioni della Costituzione faceva […] scarica file in pdf
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