Immagine  
"
Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo.

Voltaire
"
 
.:: Home Page : Articoli
Contributo di Germano Zanzi alla discussione politica sul lavoro
.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data:  24/07/2008  14:57:03, in Lavoro, letto 2832 volte

Estate. Al culmine dell’attacco ai diritti del lavoro. Meglio un autunno sindacalmente caldo che “nero” per i lavoratori.

Senz’ombra di dubbio, che mi ricordi, non c’è mai stato un attacco così pesante al lavoro, ai suoi diritti e al salario in generale.Non è solo di grande quantità. E’ un attacco che assume carattere strategico e di lungo periodo. Ci si prepara alle ferie estive, per molti forzatamente casalinghe, con meno soldi spendibili e con un’apprensione dovuta alle incertezze del futuro, che non ha precedenti. Esagerazioni e catastrofismo? Vediamo un po’. L’attacco al sistema dei diritti dei lavoratori, attuali e futuri, è più pesante di quanto non si possa immaginare. Governo di centro destra e Confindustria stanno realizzando una forte alleanza per un ulteriore giro di vite nella deregolazione del mercato del lavoro, non solo nella pubblica amministrazione ma anche nel settore privato. Tutto questo, con il concorso della riduzione delle protezioni sociali. Si stima che, il taglio allo Stato Sociale, fino al 2012, sia del 25% pari a 75 miliardi di Euro.Questo quadro di prospettiva, si aggiunge ad una situazione di caduta verticale del potere d’acquisto di salari e pensioni.

Comincerei dalle cause che non sono mai casuali e che hanno precise responsabilità, innanzitutto, politiche. 

I processi della politica, quelli economici e sociali degli ultimi tempi, sono il prodotto delle azioni dei gruppi dirigenti e di potere. Il tutto, sostenuto da un sistema mediatico e formativo d’opinione che va ben oltre quello di proprietà berlusconiana (o ad esso servile).

I riferimenti politici delle classi lavoratrici subordinate (si scopre che, queste ultime, ci sono ancora) o dei ceti medi produttivi, che non si distanziano troppo dai primi per condizione, non sono più gli stessi del passato. In nome di una presunta “modernità e abbandono delle ideologie”, in troppi, affermano che “siano tutti nella stessa barca”. L’ironia su una realtà che fa piangere, è fuori luogo e va evitata. Ora in ItaIia, c’è un governo che, con la scusa di colpire i “fannulloni” della Pubblica amministrazione, colpisce salari e servizi (due piccioni con una fava) e che stabilisce per decreto, che il salario può avere aumenti al massimo di un quarto dell’inflazione reale. C’è, oggi, una Confindustria che accentua la propria opera di privilegiare il profitto privato all’interesse del Paese, con una modalità di rapporti che comporta un costante impoverimento del lavoro, della sua retribuzione e del suo sistema di protezione sociale. 

E non c’è più lo schieramento delle forze di sinistra di qualche anno fa che andava dai Ds al Partito della Rifondazione. Schieramento il quale, certamente con divisioni, limiti, difetti ed errori, poteva garantire una sponda politica e Parlamentare ai lavoratori. Oggi c’è un Partito democratico senza una identità precisa anzi, un partito con promiscuità culturali e anche sociali molto contraddittorie, quando non contrapposte (altro che “unità tra riformisti”). Partito che non ha la vocazione di scelta netta della parte sociale da tutelare come invece ha fatto, in passato, la sinistra che ho richiamato prima. 

Questa, forse, è una delle ragioni per cui, nel Pd, si scatenano inevitabili insofferenze e difficoltà interne. Come si può ben vedere, anche dalle diversità di opinione nella ricerca delle future alleanze. Inutile riparlare della sorte toccata a chi sta alla sinistra del Pd, con le elezioni politiche del 13 aprile. Ma occorre reagire con forza, senza farci suggestionare da qualcuno che ci accusa di “operaismo conservatore”. Troppi timori di tal genere, hanno contribuito a portare la condizione operaia allo stato attuale di insopportabilità. Guai se si dà anche solo l’impressione di accettare supinamente la sconfitta preventiva. E’ ciò che si aspetta lo schieramento di centro destra e di grand parte delle imprese educate dalla Confindustria “moderna” di Emma Marcegallia.

Governo; Confindustria e, purtroppo, anche da una parte del Partito democratico, e di eccesso di timidezza di CISL e UIL, (da questi ultimi, sia presa come una provocazione per discutere) hanno già deciso che, i salari, non devono essere aumentati e per un periodo indefinito. Come? Se le retribuzioni possono essere aumentate unicamente condizionate dall’aumento della produttività, ora che siamo in periodo di stagnazione se non di arretramento, come e quando si potranno alzare i salari medi?

Ma è poi vero che, in Italia, la produttività è bassa? Se è così, è altrettanto vero che il costo del lavoro è bassissimo. Diversamente, cos’è che ha alzato i tassi di profitto d’impresa in questi ultimi anni? In ogni caso, non si può imputare al lavoro e al suo rendimento, il dislivello di produttività Italiana rispetto ai Paesi in competizione con l’Italia. 

Il lavoro dipendente italiano è soggetto a ritmi e ad orari di lavoro che, in larga parte sono la causa (o concausa) di infortunio sul lavoro. Le analisi che si fanno con serietà, suggeriscono che, la principale causa di insufficienti tassi di produttività Italiana, sta nella cultura industriale dell’impresa e sulle sue scelte insindacabili. Il sistema produttivo Italiano importa in innovazione tecnologica per poi investire in produzioni a basso valore aggiunto. La logica e conseguenze di questi investimenti è imputabile al capitale. (Andrebbe aperto un capitolo sullo sviluppo compatibile alla tutela ambientale; alla qualità dei prodotti e ai ritardi e abbandono dei necessari percorsi di ricerca e formativi.) Rinviamolo ad un successivo e più autorevole contributo di merito. Il lavoro sopperisce, con il salario basso, a queste lacune ma non potrà durare a lungo. 

Mi pare che siamo già al capolinea. Nonostante ciò, centro destra e Confindustria, rilanciano un nuovo attacco al lavoro e ai suoi diritti. Gli inviti al sindacato ad essere “collaborativo” e di non irrigidirsi in difesa dei lavoratori dipendenti, ha il sapore della presa in giro. Il sindacato deve fare il proprio dovere ma nella versione tradizionale. Cioè: difendere il lavoro con lo strumento della contrattazione e della lotta, ancorché necessaria quando incontra le resistenze del governo (di qualsiasi colore); delle imprese e della loro rappresentanza.

Oggi si pretende un sindacato complice e subordinato. Un esempio si può trovare dall’idea, secondo cui, gli incrementi salariali devono avere il solo parametro dell’incremento di produttività. Quale senso ha denunciare l’ovvietà delle responsabilità delle imprese sui limiti produttivi che si denunciano, per poi prendersela con il lavoro dipendente. Scaricando su di esso, tutto il peso della futura ripresa? 

E’ ovvio. Non tutte le imprese hanno questa cultura, arretrata e iniqua, prima evidenziata. 

Per fare emergere queste diversità, occorre indicare, come esempio da seguire, quelle che operano nel senso giusto. Quelle che investono in innovazione di prodotto e di processo; che non mettono a repentaglio la sicurezza dei lavoratori; che non evadono al fisco e ai contributi previdenziali e che riconoscono che, la centralità non è l’impresa ed il suo proprio profitto. La centralità, viceversa, è il valore della persona che lavora, in ogni senso e versante. 

E’ fuorviante il concetto secondo cui “i lavoratori e gli imprenditori, sono uguali”. E’ vero che ci sono interessi generali coincidenti. Ma è l’ambito di collocazione e gli strumenti ridistributivi che ne fanno categorie (il termine è brutto) distinte per convenienza sociale in conflitto. Il conflitto, sia chiaro una volta per tutte, non è l’obiettivo della parte avversa all’impresa. E’ il solo modo, di fronte al rifiuto di ascolto delle ragioni dei lavoratori, che ha il sindacato per ottenere soddisfazione: sufficiente o insufficiente che sia. Siamo ormai arrivati al nodo. Sul piano delle relazioni sociali e del confronto sulla cosiddetta “riforma dei contratti”, in autunno, si arriverà alla stretta. Al dunque. Che posizioni prenderanno i partiti del Centro democratico, tra cui il Pd, e la sinistra? I nodi verranno al pettine e non si può aspettare un attimo di più.

Questi sono i punti chiave centrali da affrontare: 

1-aumento del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi anche attraverso la fiscalità;

2-il salario contrattuale va aumentato da subito e senza vincolo di incremento di produttività (lo abbiamo già detto che, il recente passato ha visto alti tassi di produttività e profitto, senza tradurne neppure una minima parte in salario); 

3-trovare un raccordo tra aumento dei prezzi e difesa del potere d’acquisto dei salari e pensioni. Viceversa, l’inflazione sarà pagata tutta dalle retribuzioni del lavoro dipendente. Confindustria ha già dichiarato che si opporrà al rapporto tra prezzi e salari, con la conseguenza dell’immenso sacrificio del mondo del lavoro.

4-lo sviluppo delle misure di tutela sociale e della sicurezza del lavoro con una quantità maggiore di risorse Statali e locali pubbliche. 

5-Essere in grado di compiere una scelta di rappresentanza sociale di parte (il lavoro) che corrisponde agli interessi generali del Paese. Insisto su questo concetto. E’ ormai incontestabile il dato della contemporaneità simmetrica, della caduta delle condizioni di vita dei lavoratori e pensionati con quella dell’economia. Rovesciando il termine, se ne deduce che, il miglioramento dei salari e delle pensioni, contribuisce al rilancio dei consumi e dell’economia. 

Sappiamo delle differenze che sussistono tra le forze che si oppongono, in parlamento e fuori, al governo di centro destra. Dovremo fare tutti un sforzo dialogante (qui il dialogo è indispensabile piuttosto che ricercarlo dove è impossibile) tra chi si propone la priorità assoluta, della “questione sociale”.

Germano Zanzi

 

 

 

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 
Nessun commento trovato.

Testo (max 2000 caratteri)
Nome
eMail



Scrivi i caratteri che leggi nell'immagine, rispettando le maiuscole


Trattamento dei dati
Informativa art. 13 D.lgs. 196/2003Desideriamo informarla che il D.lgs. n. 196/2003 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'art. 13 del D.lgs. n.196/2003, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni:

    • I dati da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per finalità concernenti l'attività informativa di questo spazio
    • Il conferimento dei dati è facoltativo e l'eventuale rifiuto a fornire tali dati non ha alcuna conseguenza.
    • I dati da Lei forniti non saranno oggetto di diffusione se non quelli specifici di questo sito web.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
Iscriviti alla newsletter
 

Cerca per parole chiave
 



Titolo
Ambiente (1)
Atti Ufficiali (2)
Avvisi (3)
Avvisi ai lettori blog (3)
Bologna (3)
Catasto (36)
Contributi al Blog (1)
Diritti (4)
Economia (64)
Energia e ambiente (1)
Finanza (23)
Finanziaria (10)
Fisco (27)
generale (3)
Internazionale (2)
Interviste (12)
Lavoro (32)
Ministero delle Finanze (10)
Nucleare (58)
Ogm (1)
Omeopatia (2)
Pace (1)
Politica (406)
Pubblicazioni (13)
Sondaggio (1)
Tobin tax (12)
Trentin (1)
Welfare (7)

Catalogati per mese:
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024

Ultimi commenti:
Ciao , Vedo il tuo sito web ww...
03/11/2023  12:47:05
.:: emma carey
Lo chiamo sig. DIDIER GOMESSE....
26/03/2023  23:08:30
.:: gomesse
Lo chiamo sig. DIDIER GOMESSE....
26/03/2023  23:06:55
.:: gomesse
Con questo messaggio vi faccio...
28/11/2022  18:04:56
.:: massimo
Con questo messaggio vi faccio...
28/11/2022  18:00:15
.:: massimo olati



Titolo



Ci sono 1033 persone collegate