|
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
(www.strisciarossa.it - 2 Novembre 2025)
Il governo vuole tornare al nucleare, per questo ha presentato una proposta di legge alla Camera con la quale pretende una delega in bianco a fare tutto e il suo contrario. Ad esempio non chiarisce come avverranno le scelte del nucleare, di quale tipo, mischia fissione e fusione come fossero la stessa cosa, né chiarisce chi lo controllerà (una non meglio definita agenzia) e con quale reale autonomia opererà.
Sono passati ben 8 mesi dal primo consiglio dei ministri dello scorso febbraio, fino a quello dell’effettiva approvazione del testo. Ora la proposta del governo è ufficiale e rivela che in sostanza sta cercando di aggirare i 2 referendum (1987, 2011) che hanno votato No al nucleare civile in Italia e hanno determinato la chiusura delle centrali esistenti. Per di più l’ineffabile ministro Pichetto Fratin ha bloccato il lavoro fin qui compiuto per mettere in sicurezza le scorie radioattive già accumulate, senza chiarire come e quando intende risolvere il problema, limitandosi a rinviare tutto e a fissare un nuovo termine al 2038. Così si aggiungerà ritardo a ritardo.
Nucleare “nuovo”Il governo prima o poi dovrà spiegare alla Corte costituzionale perché e in cosa questo nucleare sarebbe diverso da quello bocciato dai 2 referendum popolari... Continua a leggere...
(www.strisciarossa.it - 17 Novembre 2025)
La corsa verso il referendum costituzionale sulla legge Nordio – che cambia la Costituzione sulla magistratura – è iniziato. È curioso leggere, solo ora, del bisogno di una terza via tra il Si e il No nel referendum come scrive Stefano Folli.
Il governo ha assunto l’iniziativa di presentare il testo della proposta di legge per cambiare la Costituzione su un punto importante e delicato come la magistratura e l’ha imposto ad un Parlamento asservito che l’ha approvato senza alcuna modifica. Certo, questo avviene a causa di una legge elettorale assurda che ha regalato a chi ha ottenuto il 44 % dei voti il 59 % dei parlamentari (un iper maggioritario di fatto) e questo ha spinto il governo a imporre la sua proposta non solo all’opposizione ma anche ai parlamentari della sua maggioranza, senza alcun tentativo di raggiungere un consenso ampio. Hanno svuotato il ruolo del ParlamentoCosì è stato reso puramente formale il ruolo del Parlamento che invece secondo Costituzione dovrebbe essere il protagonista assoluto nell’approvazione delle leggi, tanto più quando si interviene sulla Costituzione. Questo ha avuto la conseguenza di comprimere ulteriormente il ruolo delle Camere, già ai minimi termini per un uso smodato dei decreti legge, dei continui voti di fiducia a raffica, ecc. La prima grande modifica della Costituzione attuata senza dirlo e largamente sottovalutata è proprio quella che ha fatto in modo che il Parlamento non abbia più il ruolo fondamentale di rappresentanza delle elettrici e degli elettori e il governo eserciti non solo il suo potere esecutivo ma anche gran parte di quello legislativo. Ad esempio la legge di bilancio all’esame del Parlamento confermerà – purtroppo – che le Camere hanno di fatto perso il loro ruolo, sia pure a turno. Infatti solo la Camera dei deputati esaminerà la legge di bilancio, il Senato potrà solo confermare il testo. È un bicameralismo che funziona a turno, alternato, è una modifica della Costituzione di fatto senza neppure averla approvata... Continua a leggere...
(www.editorialedomani.it -23 novembre 2025)
Verso il referendum
Crescono i comitati per il No, la legge Nordio è un tassello dell’attacco governativo alla Costituzione
Entra in campo un’area di 120 associazioni che cercheranno di coinvolgerne tante altre per dare vita ad uno schieramento sociale il più ampio possibile per sostenere le ragioni del No, per fermare la sfida all’indipendenza della magistratura che è il nucleo patogeno della Nordio Martedi si riunirà la Via Maestra per costituire il Comitato per il No nel referendum sulla legge Nordio. Entra in campo un’area di 120 associazioni che cercheranno di coinvolgerne tante altre per dare vita ad uno schieramento sociale il più ampio possibile per sostenere le ragioni del No per fermare l’attacco all’indipendenza della magistratura che è il nucleo politicamente e istituzionalmente patogeno della Nordio. Sono già in campo i magistrati con il comitato promosso dall’Anm e i partiti che hanno chiesto il referendum popolare. Lo hanno chiesto anche i partiti di governo, una vera stranezza politica visto che hanno approvato la legge costituzionale forti di una maggioranza “drogata” dalla legge elettorale in vigore che ha trasformato il 44 per cento dei voti nel 59 per cento dei parlamentari, un regalo del 15 per cento. Era naturale che le destre attendessero il responso delle urne, invece hanno raccolto le firme convinti di vincere il referendum, mentre la vittoria del No annullerebbe la fatica del governo di scrivere questa legge imposta al parlamento impedendo qualunque modifica, all’opposizione e anche alla maggioranza... Continua a leggere...
|