Il governo cambia pelle. La continuità è il racconto di un paese che non esiste, in cui tutto va per il meglio, mentre anche nelle relazioni internazionali l’Italia è ai margini, inefficace. L’ansia di costruire una credibilità internazionale del governo lascia il passo a una marginalità evidente, la rivendicazione di essere un ponte tra Usa ed Europa è un’autoesaltazione esagerata. Mentre sono evidenti la ritrosia a prendere iniziative forti per fermare la strage in corso a Gaza compiuta da un alleato come Nethanyau, l’imbarazzo a fare i conti con le follie di Trump non solo sui dazi (contrastate dai magistrati) dipinto addirittura come un riferimento politico, per non parlare dello stallo europeo nel prendere iniziative per la pace in Ucraina nel vuoto che sta lasciando l’inconcludente iniziativa americana...
Sul risultato dei referendum abrogativi sul lavoro e sulla cittadinanza occorre evitare esagerazioni. È stata una sconfitta, ma non va dimenticato che entro pochi giorni le destre faranno approvare dal Senato le modifiche costituzionali sulla magistratura, volute dal governo, che se entreranno in vigore ne colpiranno l’indipendenza. Dopo la seconda approvazione della proposta da parte di Camera e Senato (in autunno?) ci sarà il referendum costituzionale nel 2026. Sono referendum diversi: quello abrogativo (ex articolo 75) è soggetto a vincoli diversi da quello costituzionale (ex articolo 138) che non ha quorum per essere valido...
E' uscito il numero 1/2 2025 di Critica Marxista dedicato a ricordare Aldo Tortorella.
Ho scritto questo articolo in omaggio alla sua capacità politica innovativa. Dopo la fine dei partiti di massa e in particolare del Pci è stato capace di guardare con interesse anche al ruolo dei referendum, a cui la sinistra poteva e doveva guardare con sguardo diverso dal passato, per le loro potenzialità di mobilitazione e di efficacia. Mi sembra che l'articolo possa contribuire anche ad una riflessione sui referendum non contingente, dopo l'esito dell'8/9 giugno 2025, scelte fatte in passato hanno avuto il contributo originale ed attento di Aldo Tortorella, ad esempio il referendum costituzionale del 2016. Tortorella è stato capace fino all'ultimo di cercare vie nuove, inesplorate per costruire partecipazione politica e sociale e il suo impegno di fondare l'Ars dopo la fine del Pci lo dimostra. Spero che questo contribuisca anche a fare pubblicità a Critica Marxista, rivista di ricerca teorica e politica che merita di continuare a vivere